La piccola costruzione a cavallo tra fiume e canale che si può scorgere da questo punto è ciò che si nota dall’alto del Paraporto Verocchio (fig. 1). Con il termine ‘paraporto’ s’intende un’apertura più bassa rispetto al piano di scorrimento del canale, regolata da una paratoia verticale usata per riportare parte dell’acqua dal canale al fiume (fig. 2). Il canale infatti in questo tratto ha un piano di scorrimento più alto rispetto all’alveo del fiume posto molti metri più in basso come si può notare nella fig. 3. 
La particolare collocazione di questo fabbricato, posto sul sentiero pensile che separa il canale di Reno dall’omonimo fiume da cui è derivato, è dovuta a questa funzione. Aprendo la paratoia sottostante il fabbricato oltre a regolare l’altezza dell’acqua nel canale si crea una corrente profonda che trascina con sé la maggior parte del sedime depositato in alveo. Dato il ruolo fondamentale nella pulizia dalle ghiaie e sabbie che naturalmente entrano nel condotto artificiale i paraporti possono anche essere chiamati scaricatori di fondo. La loro efficacia è accentuata dal fatto che la sezione del canale in coincidenza di queste opere si allarga e che il piano di scorrimento è fatto ad imbuto. Nel canale di Reno sono presenti sei paraporti denominati Stanza, Prato Piccolo, Scaletta, San Luca, Verocchio e Canonica. All’interno della costruzione si può ammirare ancora l’antico meccanismo di regolazione della paratoia, interamente intagliato nel legno (fig. 4). Attualmente i meccanismi in metallo utilizzati dal reparto tecnico di Canali di Bologna per azionare le paratoie sono collocati esternamente all’edificio. Per camminare lungo il sentiero pensile e ammirare da vicino gli antichi meccanismi lignei di regolazione consigliamo di partecipare alle visite guidate organizzate da Canali di Bologna alla scoperta dei Paraporti Scaletta, San Luca e Verocchio di cui potete venire a conoscenza iscrivendovi alla nostra newsletter: https://www.canalidibologna.it/it/newsletter.php

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