Il singolare fabbricato (fig. 1) che si scorge oltre a questo cancello è costruito su un sentiero a cavallo tra il fiume Reno e il canale da esso derivato (Canale di Reno). La graziosa abitazione funziona ancora oggi come una “macchina idraulica”. All’interno della costruzione è infatti collocato lo strumento per la regolazione della paratoia del Paraporto Scaletta, ovvero un’apertura posta più in basso rispetto al piano di scorrimento del condotto artificiale, usata per scaricare dai sedimenti il fondo del Canale di Reno, il cui punto di derivazione è situato poco lontano da qui presso la Chiusa di Casalecchio.

Osservando da vicino il fabbricato si nota che quest’ultimo poggia su due archi (fig. 2), il primo dei quali corrisponde al Paraporto Scaletta, il quale dà nome anche al sito. Aprendo la paratoia corrispondente a questo arco nel canale si forma una forte corrente tale da trascinare la maggior parte dei depositi sul retro della costruzione dove ricadono in un piccolo bacino per poi tornare nel fiume. L’operazione di pulizia svolta da questo paraporto è importante per evitare l’interrimento dell’alveo della via d’acqua artificiale e per il mantenimento della sua capacità di vettore idrico.
Il secondo arco (fig. 3) sul quale poggia la struttura corrisponde ad un’apertura attualmente non più in uso che permetteva di pulire la superficie del canale dalle lastre di ghiaccio che si formavano durante i rigidi inverni, potenzialmente dannose per le ruote dei mulini. Questa seconda apertura è dotata di palancole di legno che si sganciavano dall’alto verso il basso. Per prima cosa le lastre di ghiaccio erano ammaccate da addetti muniti di un’asta di legno con punta di metallo che si ponevano sulla passerella, dotata di grate regolabili all’uso di filtro, sospesa sull’acqua. Una volta ammaccate le lastre venivano dirottate verso questa seconda apertura chiamata scaricatore dei ghiacci. Entrate all’interno del secondo arco le lastre frantumate fuoriuscivano sul retro della costruzione per poi fare ritorno al fiume.
Il Consorzio della Chiusa di Casalecchio e del Canale di Reno, nel corso del 2009 ha terminato il recupero funzionale e il restauro conservativo del Paraporto Scaletta che necessitava di questi interventi (fig. 4).
Alcuni cittadini di Casalecchio ricordano ancora la signora Elvira Mazzetti (fig. 5) che con sua figlia Luisa fu l’ultima ad abitare in questa casa prima dell’inizio dei lavori di ristrutturazione. 
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