In questo punto detto “la Bova” confluiscono il Canale Cavaticcio, appena passato sotto il ponte di via Bovi Campeggi e il Canale Moline-Aposa che si nota provenire dal condotto visibile a oriente (fig. 1). La confluenza di queste acque dà origine al Canale Navile che deve il suo nome alla funzione di collegamento e navigazione che ricoprì all’incirca fino alla prima metà del secolo scorso. Nell’ottavo decennio del XIII° secolo proprio qui, appena al di fuori delle mura della città, venne costruito il porto del Maccagnano.
Il Navile ancora oggi dalla Bova raggiunge Corticella, Castel Maggiore, Bentivoglio e Malalbergo. In questa località terminava la navigazione “superiore”, si cambiava imbarcazione e aveva inizio la cosiddetta navigazione “inferiore” che attraversava una serie di valli paludose fino a giungere nei pressi di Ferrara da dove si poteva continuare il viaggio attraverso un ramo deltizio del fiume Po. Le imbarcazioni potevano procedere sul canale sia in uscita dalla città che in entrata. Per rendere più agevole il percorso superando i dislivelli furono realizzati in tempi diversi dei sostegni, detti anche conche di navigazione, forniti di una casa di manovra per l’apertura e la chiusura dapprima dei portoni e poi delle porte vinciane. In questo punto era infatti attivo il Sostegno della Bova, appellativo che si può ancora leggere sulla facciata dell’ex casa di Manovra adiacente al Canale.
Ricordiamo che il Canale Navile, a differenza del Canale Cavaticcio e del Condotto Moline-Aposa dai quali ha origine, non è competenza dei Consorzi dei Canali di Bologna, ma fa parte del demanio idrico regionale.