CHIUSA DI CASALECCHIO:
La chiusa di Casalecchio è uno sbarramento costruito lungo il corso del Fiume Reno che consente di deviare una parte del suo flusso all’interno di un canale artificiale: il canale di Reno (fig. 1). Questa derivazione da Casalecchio raggiunge Bologna portando acqua nel cuore di una città che altrimenti, essendo priva di un grande fiume che l’attraversi, non avrebbe avuto un apporto idrico sufficiente al suo sviluppo.
La chiusa di Casalecchio ancora oggi è utilizzata per consentire di derivare acqua all’interno del canale di Reno. Questa imponente opera ha un’origine molto antica, tanto da essere considerata uno dei siti di “archeologia idraulica” più significativi d’Europa. Tuttavia le notizie inerenti alla sua costruzione risultano complesse e spesso incerte. La chiusa che oggi possiamo vedere, pur essendo molto antica, è solo l’ultima di una serie di strutture precedenti.
Gli interventi di manutenzione più recenti a cura del Consorzio hanno riguardato il consolidamento del manto di rivestimento della Chiusa che è stato eseguito a lotti tra il 2019 e il 2023 (fig. 2).
Nel 2010 la Chiusa ha ottenuto l’importante riconoscimento UNESCO di “Patrimonio messaggero di una cultura di pace a favore dei giovani”.
Per scoprire la Chiusa di Casalecchio, camminando sul muraglione che conduce allo sbarramento e passando attraverso la Casa di Guardia, potete partecipare alle visite guidate organizzate periodicamente da Canali di Bologna che potete contattare scrivendo a prenotazioni@canalidibologna.it
Cenni storici – Estratto dall’Inventario dell’Archivio dell’Assunteria della Chiusa di Casalecchio
Alcune fonti danno come esistente, intorno all’anno Mille, uno sbarramento in legname sul Reno a Casalecchio e un breve canale che portava l’acqua poco più a valle.
Secondo alcune cronache la data della derivazione d’acqua è il 1191, anno in cui alcuni privati cittadini, detti “Ramisani” si consorziano per costruire una chiusa a Casalecchio e scavare un canale. Poiché la barriera di legno ogni anno rovinava per via delle piene e necessitava di continue riparazioni, il Senato bolognese ordina la costruzione di una nuova chiusa in pietre e calce che viene cominciata nel 1324 e terminata l’anno seguente ma che ebbe vita breve. Diverse fonti ritengono verosimile l’attribuzione della nuova chiusa al cardinale Egidio Albornoz dopo il 1360, periodo in cui governa la città, ma anche questo nuovo sbarramento viene più volte danneggiato dalle piene. In particolare nel 1567 risulta quasi del tutto ricostruito ricorrendo all’aiuto di Papa Pio V Ghisilieri (fig. 3) il quale ordina il restauro della chiusa e del canale disponendo che da quel momento gli oneri di manutenzione gravassero su tutti coloro che dalle acque o dai canali traevano vantaggio. È proprio in questo periodo che ha origine l’Assunteria della Chiusa di Casalecchio con lo scopo di gestire e mantenere in efficienza sia la chiusa che il canale. Nel 1851 l’Assunteria della Chiusa di Casalecchio si fonde con l’Assunteria del Canale di Reno dando origine al Consorzio della Chiusa di Casalecchio e del Canale di Reno.
Il Consorzio è ancora attivo e oggi si riconosce nella denominazione “Canali di Bologna”.