L'acqua che vediamo da questo affaccio è quella del canale di Reno che prende nome dall’omonimo fiume dal quale è derivato grazie allo sbarramento della Chiusa di Casalecchio.
Un’incisione di Antonio Basoli (fig. 1) mostra l’affaccio sul canale, allora caratterizzato da un basso parapetto in muratura nella via “Case nuove di San Martino” corrispondente a questo tratto dell’attuale via Oberdan. Con la riforma toponomastica di fine Ottocento l’odonimo viene mutato in via Cavaliera ed è con questo nome che viene indicato il ponte che sostiene questo tratto di strada in un disegno dell’ingegner Alfonso Saccenti (fig. 2) conservato presso l’Archivio di Canali di Bologna.
L’affaccio in seguito viene celato alla vista dapprima dalle impalcature di un cantiere che all’inizio degli anni sessanta realizza la copertura di una sezione del canale in adiacenza all’edificio d’angolo fra via Oberdan e via Righi e poi da alcuni cartelloni pubblicitari. L’attuale cancello, affiancato da pilastri e muretti in mattoni, si deve al progetto di ripristino coordinato e diretto, alla fine degli anni novanta, dall’architetto Francisco Giordano. Al termine dell’intervento, realizzato su proposta del Consorzio con il progetto coordinato dall’unione operativa studi ed interventi storico monumentali del Comune di Bologna e il finanziamento della Cooperativa Edificatrice Ansaloni, viene demolito anche il solaio che copriva un tratto del canale e che si scorge nella foto di Gilberto Orsoni (fig. 3).
Il 17 dicembre del 2020 Canali di Bologna inaugura l’intervento di valorizzazione notturna del canale di Reno nel tratto compreso tra via Malcontenti e via Oberdan: a partire dal crepuscolo, questa rara sezione scoperta, appare illuminata da una luce morbida e soffusa progettata dalla light designer Giordana Arcesilai.
A completare questo intervento c’è anche un video, proiettato nelle ore notturne sul muro della sponda sinistra visibile dalla cancellata, che racconta gli antichi mestieri legati all’acqua che si svolgevano abitualmente in questa area della città. Il canale di Reno infatti dopo il ponte di via Oberdan fa una brusca curva a sinistra e da lì in poi cambia il suo appellativo in Canale delle Moline, ricordandoci come per secoli l’attività molitoria del grano si sia svolta proprio qui vicino tra via Capo di Lucca e via Alessandrini.
Fonti:
Carlo Pelagalli, Origine di Bologna - Volume 2/Storia dei nomi delle vie del Centro Storico, Bologna, In riga edizioni, 2022, pp. 333, 336.
Francisco Giordano, Le finestre sul Canale: il ripristino degli affacci sulle acque, Bologna, Edizioni Costa, 1998, p. 19.