Un disegno di Antonio Basoli (fig. 1) conservato presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, eseguito nella prima metà dell’Ottocento, mostra il portico in via Piella ancora privo della caratteristica “finestrella”. Al posto della piccola apertura si notano due ampi archi dai quali si scorge il canale di Reno sormontato dalla caratteristica architettura pensile che è visibile ancora oggi. 

I due archi aperti sul canale compaiono anche in un altro disegno del Basoli tratto dallo stesso taccuino conservato presso l’Accademia (fig. 2) così come nel disegno di Felice Giani (fig. 3) eseguito probabilmente attorno al 1811 e conservato presso il Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum di New York. 

Ancora nel dipinto di Luigi Venturi (fig. 4) risalente alla metà del XIX secolo, conservato nella Pinacoteca di Bologna, il portico di via Piella appare privo di quella che oggi è la sua principale attrazione.

La finestrella invece compare in una veduta di Annibale Marini (fig. 5) conservata nelle Collezioni della Fondazione Carisbo che risale a un periodo più tardo (fine del XIX secolo). Nel dipinto si distinguono ancora i due archi sullo sfondo, ma tamponati da mattoni. Nell’arco a sinistra compare il riquadro della finestrella, unico pertugio aperto sul canale rimasto a seguito della chiusura delle ben più grandi aperture a tutto sesto. 
Infine nell’Archivio di Canali di Bologna è custodito un documento del 1902 (fig. 6) dell’ingegner Alfonso Saccenti che cita un “finestrino sotto il portico di via Piella che guarda sul canale”, nonché un disegno tecnico (fig. 7) con le misure della luce del ponte in via Piella in cui è rappresentato anche il suddetto “finestrino”, il cui piano veniva usato come punto di riferimento per la livellazione del canale.

Poiché gli altri affacci sul canale (da via Piella, via Malcontenti e via Oberdan) furono via via occultati da varie costruzioni abbattute solo negli anni ’90, per decenni la finestrella, nata a seguito della chiusura di un ampio arco sul canale, rimase uno dei pochi punti nel centro della città dal quale era possibile scorgere l’acqua del condotto artificiale che nel frattempo era stato coperto, quasi completamente, dall’asfalto.
Oggi anche se gli altri affacci sono stati ripristinati con il progetto dell’architetto Francisco Giordano, la finestrella continua ad essere uno dei punti più apprezzati dal quale osservare il canale di Reno e la città di Bologna inquadrati insieme come all’interno di una cornice.

Videomapping al Guazzatoio, settembre 2023
Se c'è un luogo “pop” a Bologna, un'involontaria icona della città, è la finestra di via Piella

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