Il Canale di Savena, una volta entrato all’interno di quella che un tempo era la terza cerchia muraria della città, si divide in un fitto reticolo di condotti secondari. Tra questi il Condotto Castiglione che entra in città sottopassando l’omonima porta e continua poi fino all’incrocio con via Orfeo ove, fino alla metà dell’Ottocento, si biforcava in due condotti: un ramo proseguiva per via Castiglione, l’altro, detto Fiaccacollo per la notevole pendenza, seguiva l’andamento di via Rialto in passato identificata con lo stesso nome del canale (fig. 1). Un’altra derivazione del ramo di Castiglione si inoltra tutt’ora sotto l’isolato compreso tra le vie Cartolerie e Castellata (fig. 2) e dopo aver intersecato via Santo Stefano prosegue sotto l’area compresa tra via Guerrazzi e vicolo Posterla. Proprio questo tratto compreso tra via Castiglione e Santo Stefano è stato oggetto di un progetto di risanamento ambientale completato nel 2017. L’ingresso al condotto durante i lavori è stato possibile grazie ad un accesso collocato in corrispondenza di questo numero civico in via Castiglione, come si può vedere dal video di Galileo Ingegneria con l’analisi e la progettazione di sistemi di recupero in ambiente confinato specifico per un condotto sotterraneo. Dopo il rilevamento degli scarichi reflui irregolari provenienti dalle unità immobiliari, adiacenti al condotto, è stato predisposto l’intervento che si è dovuto adattare alle diverse dimensioni del manufatto di copertura. Nonostante tutte le difficoltà, dovute agli spazi sotterranei, sono stati realizzati il piano di scorrimento delle acque in cemento e gli allacci verticali di numerosi tubi di scarico immessi nei collettori orizzontali principali collegati al depuratore (fig. 3). 
Il progetto di risanamento è stato avviato nel 2009 da Andrea Benassi, ufficio tecnico G.A.C.R.E.S e prevede il risanamento ambientale di tutto il Condotto Fiaccacollo. 

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