Il condotto che vedete attraverso queste asole scoperte si chiama “Moline-Aposa” in quanto giunto qui il canale delle Moline, che ha origine dal punto in cui il canale di Reno sottopassa via Oberdan, ha già raccolto le acque del Torrente Aposa. Il canale delle Moline infatti dopo essere passato tra le vie Capo di Lucca ed Alessandrini arriva fino a via Irnerio che attraversa, continuando poi parallelo a Via del Pallone. All’altezza dell’entrata carrabile dell’autostazione il canale gira a sinistra di novanta gradi e riceve il Torrente Aposa (un tempo il punto di unione era invece collocato più a valle, poco oltre Porta Galliera). Dopodiché il condotto prosegue attraversando il parcheggio dell’Autostazione in tutta la sua lunghezza fino a giungere qui nei pressi di ciò che resta dell’ultima fortezza papale, il cosiddetto Castello di Galliera che viene ricostruito per ben cinque volte e altrettante volte distrutto (fig. 1). Il condotto Moline-Aposa prosegue poi passando dinanzi a Porta Galliera (fig. 2) dove è visibile attraverso altre asole scoperte, per poi continuare in parallelo a via Boldrini fino ad attraversare viale Pietramellara all’altezza di Via Bovi Campeggi che segue fino alla “Bova”, dove unitamente al Cavaticcio costituisce il Canale Navile.
Nella mappa della città di Bologna del 1878 (fig. 3) si distingue chiaramente il punto di confluenza e il corso parallelo del canale delle Moline e del Torrente Aposa allora ancora scoperti.
Nel 2023 è stato firmato un protocollo d’intesa tra Hera e i Consorzi dei Canali di Bologna finalizzato al progetto di risanamento del canale delle Moline in tutto il suo tratto coperto che ha permesso di avviare i lavori che sono attualmente in corso e prevedono una durata di tre anni. Le asole scoperte collocate in questo luogo sono state utilizzate come punto di accesso dei mezzi per questo lavoro straordinario.

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